Resoconto primo Consiglio Comunale

Venerdì 28 giugno, all’orario inusuale delle 18:00 e in un’aula consiliare dove si boccheggiava per l’afa, si è svolto il primo Consiglio Comunale convocato da Claudio Maestra, nuovo Sindaco di Ragogna dopo le elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi.

Gli argomenti all’ordine del giorno prevedevano, tra l’altro, la surroga di alcuni consiglieri rinunciatari, la comunicazione della composizione della giunta comunale e la presentazione delle linee programmatiche di mandato, oltre ad alcuni adempimenti formali.

il resoconto DELLA SEDUTA

C’era molta curiosità, testimoniata dal folto pubblico presente, per il debutto ufficiale della amministrazione comunale a guida Maestra, ma anche per la composizione della Giunta, benché ai più attenti non fosse sfuggito il Decreto di nomina della stessa datato 26 giugno, a firma del nuovo sindaco.

Per quanto riguarda le rinunce alla elezione da parte di consiglieri, le stesse sono state due: per quanto riguarda la lista “Prima Ragogna”, che faceva riferimento all’ex sindaco Alma Concil, vi è stata la presa d’atto delle dimissioni di Federica Lizzi, annunciate da tempo alla quale è subentrato Pietro Bosari; per quanto riguarda la lista “Insieme per Ragogna” si è dimesso il consigliere Mirco Daffarra a cui è subentrato Fabio Buttazzoni.

La seduta, espletate le procedure burocratiche di rito e dopo il giuramento del Sindaco, è proseguita senza scossoni fino al punto 7 dell’ordine del giorno “Presentazione ed approvazione delle linee programmatiche di mandato – art. 12 Statuto”.

Dopo la presentazione del programma da parte del Sindaco il primo intervento da parte dei consiglieri di minoranza è stato dell’ex Sindaca Alma Concil (gruppo Prima Ragogna) che con parole inequivocabili ha accusato i componenti della giunta da lei presieduta, con l’eccezione di Jenny Bortoluzzi, e quindi Mirco Daffarra, Yuri Marchello, Marco Pascoli e lo stesso vice sindaco Claudio Maestra, di non aver onorato di fatto l’incarico di Assessori dal mese di gennaio 2024 alla data delle elezioni, limitandosi ad una partecipazione formale alle sedute e lasciando sulle spalle della stessa tutte le incombenze burocratiche ed amministrative. Concil ha rincarato affermando che i citati assessori, inclusi il vice sindaco – ora nuovo Sindaco di Ragogna – avrebbero utilizzato il loro tempo per iniziare anticipatamente la campagna elettorale e per una sistematica opera finalizzata a denigrarla. Tale atteggiamento, già di per sé gravissimo, non è stato accompagnato da azioni coerenti quali le dimissioni o la rinuncia all’indennità di carica che i citati hanno continuato regolarmente a percepire.  

Come si evince sono emerse accuse gravissime che, a nostro parere, gettano un’ombra sulla fedeltà disinteressata alle istituzioni che gli amministratori pubblici dovrebbero avere.

I nostri interventi

A seguire è intervenuto il candidato Sindaco della lista “Voce Comune” Mauro Marcuzzi, che si è concentrato sull’esito elettorale e sulla composizione della Giunta Comunale, con l’anomala presenza nella stessa di padre e figlia e l’utilizzo spregiudicato tanto della surroga quanto dell’individuazione degli assessori esterni. Intervento, va detto, molto duro e diretto tanto nei confronti del Sindaco, cui spetta per legge la nomina degli Assessori, quanto nei confronti di Mirco e Irene Daffarra, che non hanno ritenuto eticamente incompatibile la loro contemporanea presenza in giunta.

Innanzitutto una considerazione relativa all’esito elettorale. La maggioranza consiliare rappresenta circa 600 cittadini, mentre le minoranze consiliari, nel loro
insieme, circa 900. Fermo restando che la maggioranza governa legittimamente, credo che la pretesa di farlo senza che sia stato avviato alcun colloquio con le
opposizioni denoti una grave prepotenza istituzionale.
[…]

Gli interventi sono proseguiti con quello del consigliere Nicola Sivilotti, neocapogruppo di “Voce Comune”, che ha rimarcato le forti perplessità del gruppo circa le modalità e la composizione della Giunta, l’evidente anomalia dell’incarico di Assessore esterno a Mirco Daffarra, dopo essersi dimesso da consigliere comunale ed ancor prima dell’avvio del mandato. Sivilotti ha anche espresso riserve sull’utilizzo della surroga, il ricorso alle liste di appoggio con effetti paradossali quali l’esclusione dal Consiglio Comunale della candidata più votata. Infine, ha sottolineato la vacuità delle linee programmatiche illustrate dal Sindaco, in cui non si avverte l’anima della nostra comunità e prive di una chiara strategia di sviluppo.

Vorrei riprendere alcuni passi dell’intervento del collega Marcuzzi che ha portato una precisa analisi e ha evidenziato le nostre perplessità sulle modalità di formazione della Giunta Comunale. Vorrei esprimere anche il mio disappunto per essere riscorsi all’utilizzo
dell’assessore esterno in un caso veramente anomalo: le deleghe affidate all’Assessore esterno Daffarra Mirco erano già disponibili all’interno dei componenti di maggioranza eletti, proprio nella stessa figura di Daffarra Mirco
. […]

A concludere gli interventi delle opposizioni, nessun intervento è giunto dalla maggioranza, è stato il consigliere Pietro Bosari (gruppo Prima Ragogna) che ha ricostruito le tappe che hanno portato alla rottura nell’ex maggioranza che guidava il Comune, fornendo la sua versione dei fatti e negando l’esistenza del famoso patto che prevedeva una sorta di passaggio di consegne tra l’ex e il neo Sindaco. A nostro parere l’intervento è apparso fuori contesto e piuttosto stucchevole, tanto che risultava piuttosto arduo comprenderne la posizione e le finalità. Di ciò, con molto mestiere, ne ha approfittato l’Assessore esterno Mirco Daffarra che ha invitato il Consiglio Comunale e la platea ad alzarsi in piedi ed a tributare un applauso all’ex Sindaca Concil, gesto a cui il nostro gruppo non ha aderito.

Molto opportunamente, a questo punto, ha preso la parola il capogruppo di “Voce Comune” Nicola Sivilotti, il quale ha invitato la maggioranza ed il gruppo di opposizione “Prima Ragogna” a non utilizzare impropriamente l’aula consiliare trasformandola in una piazza di discussione per risolvere questioni interne ai loro gruppi.

Un rapido intervento in riferimento a quanto dibattuto nei punti precedenti. Abbiamo sentito vari interventi più personali o polemici ma vorrei esortare la maggioranza e
l’altro gruppo di opposizione (Prima Ragogna) a risolvere eventuali problematiche tra loro a loro al di fuori della sede del consiglio comunale.
[…]

Fin qui il sintetico riassunto del primo Consiglio comunale dell’Amministrazione a guida del Sindaco Claudio Maestra.

Le nostre impressioni

Il Sindaco, se si eccettua la mera lettura dell’ordine del giorno e l’elencazione delle linee programmatiche (una serie infinita di punti senza alcun approfondimento), non è mai intervenuto nel corso della seduta. Neppure quando è stato pesantemente chiamato in causa per le scelte degli Assessori o quando il consigliere Bosari, provocatoriamente ma non troppo, continuava a rivolgersi all’assessore Mirco Daffarra chiamandolo “signor Sindaco”. Se Claudio Maestra aveva una occasione per ribadire di essere lui il Sindaco di nome e di fatto, questa occasione è stata del tutto sprecata. Il suo atteggiamento, se come temiamo perdurerà, non farà altro che confermare l’opinione diffusa che ritiene che il Sindaco di fatto sia Mirco Daffarra, anche in funzione alle pesanti deleghe attribuite.

Il re è nudo e lo dimostreremo.

Anche gli Assessori (se si esclude il più volte citato Mirco Daffarra, un caso?), sono rimasti per tutta la seduta in religioso silenzio, non profferendo parola neppure per ringraziare della nomina e pronunciare qualche frase di rito.

Ordini di scuderia? E’ verosimile. Ma quanto potranno durare questi imbarazzanti silenzi? Quanto potrà resistere il muro di gomma? Vent’anni di amministrazione del Comune senza una opposizione degna di questo nome hanno forse disabituato l’attuale maggioranza consiliare al confronto.

Come “Voce Comune” faremo di tutto per stanare Sindaco e Assessori obbligandoli ad onorare il loro ruolo e le regole democratiche che impongono di rispondere alle domande, anche a quelle più scomode, di motivare le scelte, di partecipare al dibattito pubblico.  E’ un impegno che prendiamo non solo con i nostri elettori, ma con tutti i cittadini di Ragogna.