Contrari a composizione della giunta

Nella prima seduta della nuova Amministrazione 2024-2029 i Consiglieri del gruppo Voce Comune sono intervenuti durante la discussione dei principali temi.

Intervento del Consigliere Mauro Marcuzzi relativamente alla composizione della Giunta Comunale

Innanzitutto una considerazione relativa all’esito elettorale. La maggioranza consiliare rappresenta circa 600 cittadini, mentre le minoranze consiliari, nel loro insieme, circa 900. Fermo restando che la maggioranza governa legittimamente, credo che la pretesa di farlo senza che sia stato avviato alcun colloquio con le opposizioni denoti una grave prepotenza istituzionale. Sarete pure autosufficienti nei numeri che esprimete in questa aula consiliare, ma siete pur sempre minoranza nel paese. Non mi risulta ci siano esempi numericamente così eclatanti nella storia di Ragogna. Vorrei che lo ricordaste. 

La composizione quali quantitativa della giunta, così come ci è stata esposta, non può che vederci fortemente contrari, e le motivazioni sono molteplici.

Dal punto di vista numerico riteniamo che mantenere un numero così elevato di assessori, ben 5 oltre il sindaco, vada contro lo spirito della legge che ha ridotto a 12 in numero complessivo di consiglieri essendo Ragogna scesa sotto i 3000 abitanti. Ci troviamo, per effetto di questa decisione, nel paradosso che la giunta, sindaco compreso, sia numericamente più rilevante dei consiglieri di maggioranza. In buona sostanza più generali che soldati.

Non possiamo non notare, inoltre, che la presenza femminile in giunta è limitata ad una unità, con buona pace della parità di genere.

Relativamente agli assessori esterni siamo fortemente contrari al metodo che ha portato alla loro nomina, con il ricorso alle dimissioni di Mirco Daffarra che esce dal consiglio dalla finestra da consigliere per entrarci dalla porta principale da assessore, oltre a liberare un posto da assessore per Carlo Novelli che non aveva raggiunto un numero di preferenze sufficiente ad essere eletto. Sia detto, ben inteso, senza alcun giudizio sulla persona di quest’ultimo, che conosciamo in quanto componente del direttivo dell’Associazione Calcio Ragogna. 

Vede, signor Sindaco, sono giochetti che offendono non solo la volontà del vostro elettorato, ma le regole stesse della democrazia e lo spirito con cui crediamo sia stata istituita la figura dell’assessore esterno. Si badi bene al termine. Esterno, non già un candidato eletto oppure a non aver raggiunto un numero sufficiente di preferenze tale da esserlo. Esterno, ovvero in possesso di competenze tecniche specifiche non riscontrabili nei consiglieri eletti. Ci chiediamo, quindi, quali nuove competenze, che non avesse già, abbia magicamente acquisito il consigliere Daffarra nel percorso che lo ha portato a dimettersi da consigliere per poi essere eletto assessore esterno. 

Ma passiamo alla nota più grave che, da sola, basterebbe a squalificare l’intera giunta e le sue scelte, signor sindaco. La presenza in giunta di padre e figlia, con ruoli e materie chiave per entrambi, tali da perpetuare un ventennale esercizio del potere e tenere sotto scacco la maggioranza. Vorrei ripeterlo. Padre e figlia nella stessa giunta. Una fattispecie che non si era mai vista, forse neppure immaginata. Una roba che credo si possa riscontrare solo in talune autocrazie. Legale ben si intende, in quanto all’etica della scelta, ci consenta qualche pesante riserva.

Vorrei parlare anche delle deleghe assegnate all’assessore Mirco Daffarra, che naturalmente includono il bilancio, ormai diventato quasi una questione personale, la programmazione e i rapporto sovra comunali, non proprio argomenti marginali. E pure il giornale dell’Amministrazione comunale, delega che riteniamo del tutto fuori luogo, trattandosi di assessore esterno al consiglio comunale. Anzi, per dirla tutta, riteniamo che la direzione del giornale dovrebbe essere affidata ad un organo collegiale, in cui maggioranza ed opposizione siano rappresentate in eguale misura.

Prima di concludere vorrei dare un consiglio, non richiesto si intende, al neo assessore alla cultura Pascoli Renzo. Spero che il suo operato segni uno spartiacque con il passato, con la monocoltura della Grande Guerra e con la celebrazione ossessiva di battaglie e gesta più o meno eroiche, e apra il comune alla Cultura con la C maiuscola, uscendo nello stesso tempo dal provincialismo che ha caratterizzato la politica culturale di Ragogna negli ultimi venti anni. Qualche suggerimento, se richiesto, siamo in grado di offrirlo.

Consiglio Comunale del 28 giugno 2024